Sentire A Scoltare (Italy)
October, 2005

cover

Idaho - The Lone Gunman (Retrophonic / Wide)

È un disco tristissimo, questo degli Idaho. Ennesimo capitolo di una storia che va avanti dal 1992. Eppure, ancora una volta, Jeff Martin riesce nell’impresa di far sanguinare il suo cuore in un modo così sentito e quasi masochista da riportare alla mente - più per attitudine che per sonorità - un capolavoro devastante e introspettivo come Katy Song degli indimenticabili Red House Painters.

L’avvertimento è d’obbligo per chi ha fatto indigestione di chitarre arpeggiate, ritmi narcolettici e mal di vivere sublimato in malinconiche note musicali: la ricetta di The Lone Gunman prevede proprio questi ingredienti, dosati e cucinati allo stesso modo di sempre. Quindi mai come in questo caso è una questione di personale predisposizione all’ascolto, prima ancora che di qualità intrinseca del prodotto. Per cui l’eterea Echelon, con il suo incedere zoppicante in 7/8 e i suoi riverberi maestosi e desolati, ha la capacità di suscitare reazioni contrastanti: sbadigli in coloro che “già sanno”, pelle d’oca in chi invece si ritrova a proprio agio in queste atmosfere.

Ma la bravura di Jeff Martin è indiscutibile, e si nota anche negli episodi meno interessanti della raccolta. Live Today Again, ad esempio, soffre della sua stessa malinconia, sin troppo accentuata nelle linee vocali. Eppure l’arrangiamento, grazie a una chiusura poco convenzionale per i canoni slowcore, cuce un buon vestito addosso alla canzone, donandole una dignità compositiva di un certo livello. Segno che, in alcuni casi, il vituperato “mestiere” riesce a salvare brani che in mano ad altri musicisti sarebbero stati mortificati.

Diviso tra tentazioni electro strumentali (Wet Work è una marcetta emozionante che si sorregge tra pianoforte e batteria sintetica) e classico folk-pop (la semplicità di Cherry Wine), The Lone Gunman rappresenta un nuovo centro per gli Idaho. Manca l’elemento sorpresa, ma basta una canzone come Some Dogs Can Fly per ricordare che la classe davvero non è acqua.

(7.3/10)

di Manfredi Lamartina

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